viernes, 11 de abril de 2014

Parte il dialogo in Venezuela. Messaggio del Papa: abbiate il coraggio del perdono

La violenza non conduce mai alla pace, vi chiedo il coraggio del perdono e della misericordia: è quanto afferma il Papa nel messaggio letto ieri a Caracas dal nunzio apostolico in Venezuela, mons. Aldo Giordano, all'apertura del primo incontro per la pacificazione del Paese tra il governo, rappresentato dal presidente Maduro, e l'opposizione. Due i mesi di violenti proteste, costate la vita a circa 40 persone. Il servizio di Sergio Centofanti:

"La violenza – afferma il Papa nel suo messaggio - non potrà mai portare pace e benessere ad un Paese, poiché essa genera sempre e solo violenza. Al contrario attraverso il dialogo” si può “riscoprire la base comune e condivisa che conduce a superare il momento attuale di conflitto e di polarizzazione che ferisce così profondamente il Venezuela, per trovare forme di collaborazione”.

Il Papa ringrazia per l’invito rivolto alla Santa Sede a partecipare al processo di dialogo e di pace per il
Paese: “A ciascuno di voi – scrive - desidero anzitutto assicurare la mia preghiera, perché l’incontro ed il processo che state intraprendendo portino i frutti desiderati di riconciliazione nazionale e di pace, doni che invochiamo da Dio per tutto il popolo venezuelano”.

Nella consapevolezza “dell’inquietudine e del dolore vissuti da tante persone” e preoccupato per quanto sta accadendo, il Papa rinnova "il suo affetto a tutti i venezuelani, in particolare per le vittime delle violenze e per le loro famiglie”.

“Nel rispetto e nel riconoscimento delle differenze che esistono tra le parti – prosegue Papa Francesco - si favorirà il bene comune. Tutti voi, infatti, condividete l’amore per il vostro paese e per il vostro popolo, come pure per le gravi preoccupazioni legate alla crisi economica, alla violenza e alla criminalità. Tutti avete a cuore il futuro dei vostri figli e il desiderio di pace che contraddistingue i venezuelani. Tutti avete in comune la fede in Dio e la volontà di difendere la dignità della persona umana. Proprio ciò vi accomuna e vi spinge ad intraprendere il dialogo” alla cui base “deve esserci un’autentica cultura dell’incontro, che sia consapevole che l’unità prevale sempre sul conflitto”.









No hay comentarios:

Publicar un comentario