viernes, 20 de diciembre de 2013

Preghiera eudista condivisa – 19 dicembre 2013 Lo Spirito del mistero di Bethleem

Gioia, pace, perdono, riconciliazione, adorazione, donazione.

Gli associati eudisti della Provincia “Minuto de Dios” v’invitiamo a mettere davanti agli altri le nostre intenzioni di preghiera, a renderci in conto della realtà della Congregazione, che il Padre Generale ci ha condiviso anche mostrato nella sua lettera de dicembre 2013. Ma questa dovrebbe essere l´occasione per rendere grazie al Signore per la vita degli eudisti, per il dono della fratellanza anche per tutte le cose abbiamo potuto fare durante quest’anno. Presentiamo Gesù Bambino i tutti questi regali come il nostro omaggio di lode e adorazione, e supplichiamolo perché ci conceda la sua benedizione in tutti i progetti che si svolgono anche per le attività del prossimo anno, in modo particolare per l´incontro mondiale di associati, amici e collaboratori degli eudisti – IAACE agosto 2014.

V´invitiamo a dare inizio con questo momento spirituale con un canto anche una preghiera spontanea.

Vangelo: Lucca 2, 1-15

Meditazione: Lo Spirito del mistero de Bethleem (P. Raffaello García-Herreros, cgm) Per San Giovanni Eudes anche per i suoi figli, il mistero della Notte di Natale è, soprattutto, austerità e di emozionato silenzio. Davanti al presepe non dovrebbe prevalere solo il sorriso se non anche l´adorazione e la sommissione… “O Grande e ammirabile Gesù, che non ti accontenti con esserti fatto uomo per amore agli uomini, sennonché tu hai voluto ormai essere Bambino anche sottomesso a tutte le condizioni precarie e debolezze dell´infanzia per onorare tuo Padre eterno in tutti i tuoi stati della vita dell’uomo con lo scopo di santificare i tutti i nostri stati di vita…”

“La caratteristica dei grandi mistici francesi del secolo XVII, con San Giovanni Eudes alla testa di coloro, è quella di penetrare nel midollo dei misteri… non si è accontentato con l’esteriore semplicemente, ma lui è entrato allo sfondo, alla sostanza, alla verità del mistero…”

La caratteristica, infatti, di questa Scuola mistica è questa: la sicurezza colla quale si cammina fino allo sfondo dei misteri anche con l´audacia attraverso la quale si ottengono le più magnifiche conseguenze, vuol dire, come fanno della stessa maniera quelli che lavorano in una mina estraendo gli smeraldi pregiati dalle più fosse profonde della terra.

In quello che riguarda al mistero di Bethleem, la Scuola Francese ha capito molto bene che questa realtà era la porta dell’abisso di luce, cioè il mistero dell´incarnazione del Verbo… Dall’esperienza della nascita a Bethleem, San Giovanni Eudes prende questo tema per rifletterlo nove mesi prima accompagnando Maria durante questo tempo, affermando, alla fine, anche la nascita eterna nel seno del Padre.,.

“O Gesù, io ti adoro nella tua nascita eterna anche per tua divina residenza nel seno del Padre. Ti adoro
anche al momento della tua concezione temporale nel grembo della purissima Vergine, per la tua permanenza di nove mesi in essa, e per la tua nascita alla luce. Adoro, venero tutte le tue meraviglie ineffabili che sono state fatte in Te… Adoro, amo, benedico, con tutto il mio cuore, tutte le tue adorazioni, benedizioni, laudazioni, donazioni anche il tuo intimo rapporto col Padre in questi misteri…”

Saliamo dalla terra della stasi per ascoltare da San Giovanni Eudes la seguente meravigliosa anche sublime preghiera: “O Gesù, Figlio di Dio e figlio dell´uomo allo stesso tempo… Ti adoro nella tua nascita eterna e temporale. Ti rendo grazie infinite per tutta la gloria che tu hai reso al Padre… Adoro i tuoi pensieri che ti hai avuto su di me da quel momento, poiché da quel momento tu hai voluto formare il disegno divino in me, facendo la perfetta immagine della tua nascita anche della tua vita in me. La stessa vita divina e immortale che tuo Padre ti ha comunicato e la medesima vita che tu desideri comunicarci… ¿Chi potrà ringraziarti per tanti favori?

A una situazione d´abbassamento, di carità e di sottomissione completa Lui si è lasciato ridurre per mezzo la sua incarnazione, la sua abitazione nel grembo di Maria, per tutti i suoi anni d’impotenza, “di debolezza, d’incapacità a essersi chiusi nell’abbassamento assoluto”. Questo stato, come aveva affermato P. Condren, si può caratterizzare con 4 abbassamenti: “1) piccolezza del suo corpo, 2) indigenza e dipendenza di un altro, 3) sottomissione, e 4) inutilità”. Allora ci corrisponde fare un´attitudine speciale: lo spirito dell´infanzia.

La Scuola Francese, con l´influenza di San Giovanni Eudes, non fa le sue riflessioni rimanendo nelle nubi: mette tutto ciò che riflette alla pratica, alla realizzazione, all´abbassamento al quale può esser capace l´uomo davanti i misteri… Diciamo insieme con il padre Eudes: “o divino Gesù Bambino: mi dono a Te per onorare, di tutte le maniere possibili che ti piacciano, il mistero della tua infanzia. Abbassa in me tutto ciò che sia contrario alla gloria di questo mistero. Fammi partecipe della tua semplicità, della tua umiltà, della tua mansuetudine, della tua purezza, della tua innocenza, della tua obbedienza anche di tutte le altre virtù de la tua sant’infanzia. Mettimi in questa dinamica della tua santa e sacra infanzia affinché possa imitare ed onorare la tua divina infanzia”.

Conclusione: finiamo quest´incontro con una preghiera spontanea di donazione anche d’impegno, illuminati dalle parole di Papa Francesco: “Il Vangelo ci invita a rispondere Dio amante che ci salva, riconoscendolo negli altri anche uscendo da noi stessi per cercare il bene di tutti” (EG, 39).

Gioioso e sereno Natale! 







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