Gli scandali nella Chiesa avvengono perché non c'è un rapporto vivo con Dio e con la sua Parola: lo ha
affermato Papa Francesco nella sua omelia mattutina, durante la Messa presieduta a Santa Marta. Il servizio di Sergio Centofanti:
Commentando la lettura del giorno e il salmo responsoriale, che raccontano una dura sconfitta degli israeliti ad opera dei filistei, il Papa osserva che il popolo di Dio in quell’epoca aveva abbandonato il Signore. Si diceva che la Parola di Dio era “rara” in quel tempo. Il vecchio sacerdote Eli era un “tiepido” e i suoi figli “corrotti, spaventavano il popolo e lo bastonavano”. Gli israeliti per combattere contro i filistei utilizzano l’arca dell’alleanza, ma come una cosa “magica”, “una cosa esterna”. E vengono sconfitti: l’arca è presa dai nemici. Non c’è fede vera in Dio, nella sua presenza reale nella vita:
“Questo brano della Scrittura ci fa pensare come è il nostro rapporto con Dio, con la Parola di Dio: è un rapporto formale? È un rapporto lontano? La Parola di Dio entra nel nostro cuore, cambia il nostro cuore, ha questo potere o no, è un rapporto formale, tutto bene? Ma il cuore è chiuso a quella Parola! E ci porta a pensare a tante sconfitte della Chiesa, a tante sconfitte del popolo di Dio semplicemente perché non sente il Signore, non cerca il Signore, non si lascia cercare dal Signore! E poi dopo la tragedia, la preghiera, questa: ‘Ma, Signore, che è successo? Hai fatto di noi il disprezzo dei nostri vicini. Lo scherno e la derisione di chi ci sta intorno. Ci hai reso la favola delle genti! Su di noi i popoli scuotono il capo’”.
Il Papa pensa agli scandali della Chiesa:
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