Festa di compleanno per il Papa in piazza San Pietro. Con otto poveri di Roma a fargli il regalo più gradito: un mazzo di girasoli che hanno voluto comprare perché «guardano verso il sole e così non perdono mai la speranza». A consegnare l’omaggio floreale è stato Ominiabons, un giovane nigeriano. Commosso, il Papa ha fatto a sua volta un regalo a ciascuno di loro con un particolare abbraccio a un giovane musulmano che festeggiava anch’egli oggi il compleanno.
Ad accompagare i poveri in piazza, facendo loro «una sorpresa», è stato l’arcivescovo elemosiniere Konrad Krajeweski. Stamani è uscito di buon ora dal Vaticano con il suo pulmino ed è andato nel dormitorio aperto dalle suore di Madre Teresa in via Rattazzi, alla stazione Termini. Qui ha invitato cinque persone all’incontro con il Papa, insieme a don Giovanni, un sacerdote polacco che ha scelto di vivere in quella struttura di accoglienza nel periodo dei suoi studi romani. Poi è passato anche a prendere tre anziane donne con disturbi psichici, assistite nella Casa dono di Maria in Vaticano.
Il gruppo — composto da un nigeriano, un marocchino, un polacco, un albanese, una slovacca, una romena e due italiani — è arrivato in piazza giusto in tempo per l’udienza e ha occupato il posto riservato dalla Prefettura della Casa Pontificia: in prima fila, proprio accanto alle persone malate che il Papa ha salutato personalmente, a una a una. E proprio alle mense per i poveri romani sarà destinato un altro regalo per Francesco che arriva oggi in Vaticano dalla Spagna: ottocento chili di polli offerti, come anche un anno fa, dalla cooperativa Coren. L’idea è venuta a un bambino, figlio di uno dei responsabili.
Particolarmente gradito al Papa, poi, il regalo venuto dalla Corea: un pacco di biscotti, preparati e confezionati dai ragazzi disabili del Villaggio dei fiori che Francesco ha avuto modo di incontrare, ad agosto, nel suo viaggio in Asia. Ha fatto da tramite per questo significativo dono la giornalista Hwang Soo Kyung, della Korean broadcasting system, che ha portato anche un video con tanti messaggi di ringraziamento al Pontefice per la sua visita.
Così come altri graditi regali sono stati la torta con i colori dell’Argentina, con tanto di soffio sulle candeline, presentata da un gruppo di legionari di Cristo, durante il giro con la jeep. E anche la festosa presenza di tremila ballerini di tango che, proprio in onore del Papa, al termine dell’udienza hanno ballato in piazza Pio xii. «Il tango è un abbraccio e dove ci si abbraccia non c’è violenza» dice Cristina Camorani, promotrice dell’iniziativa. Prima dell’udienza, all’arco delle campane, l’arcivescovo Agostino Marchetto gli ha presentato, con i curatori, contenuti e catalogo della mostra «I Papi della speranza», allestita a Castel Sant’Angelo e aperta fino all’11 gennaio.
Quella di stamani è stata l’ultima udienza dell’anno. La Prefettura della Casa Pontificia ha reso noto che nel 2014 sono state 1.199.000 le persone che hanno partecipato alle quarantatré udienze. Il prossimo incontro del mercoledì sarà il 7 gennaio 2015.
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